29 giugno 2006

Buongiorno!

"Non attender che Dio su te discenda e che ti dica Sono. Senso alcuno non ha quel Dio che afferma l'onnipotenza sua. Sentilo tu, nel soffio ond'ei ti ha colmo da che respiri e sei. Quando, non sai perché, ti avvampa il cuore, è Lui che in te si esprime."

Rainer Maria Rilke

24 giugno 2006

Buon week end


Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!
(Mahatma Gandhi)

20 giugno 2006

Canzone Dalla Fine Del Mondo




Ho sognato che il vento dell'ovest mi prendeva leggero per mano,
mi posava alla fine del mondo tra isole e terre lontane.
Camminavo al tuo fianco sul molo, guardavamo le barche passare,
mi cantavi una musica dolce, più dolce del canto del mare...

MCR

15 giugno 2006

Il cielo d'Irlanda...che mi manca tanto!


Il cielo d'Irlanda e' un oceano di nuvole e luce
il cielo d'Irlanda e' un tappeto che corre veloce
il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassu'
ti annega di verde e ti copre di blu
ti copre di verde e ti annega di blu.

(p.s. la foto è MIA... come tutte le altre!)

12 giugno 2006

Buona serata a tutti!!

09 giugno 2006

Ho fatto dei miei sogni la mia vita e il mio lavoro

"Arrivo ad un piccolo cimitero, di grandi tombe in pietra infisse nel terreno umido della risaia. Spengo la moto, per sentire che rumore fa la notte in un posto così.

Era bellissimo, rane ed altri animali commentavano lo splendore di un cielo fitto di stelle, teso a rispecchiarsi sopra la superficie brillante delle risaie, dove le stelle luccicavano nell'acqua scura, sotto i verdi germogli.
Alcune scie luminose si disegnavano pure su quello strano specchio, o di lucciole che incrociavano quei paraggi, o di stelle cadenti che si perdevano dietro l'orizzonte.
Un intenso profumo, di erba e zagare, forse portato da un vicino giardino di aranci verdi.

Ero solo, davvero solo.

Immaginavo la mia posizione disegnata su un grande mappamondo.
Un puntino in quelle terre lontane, esotici scenari in quelle grandi pianure di Indocina.

Ed io ero lì, solo, fragile, esposto, ma profondamente felice.

E' così che mi sento in questo periodo: profondamente felice.

L'unica angoscia è che tutto scorra troppo in fretta, e che poco mi resti tra le dita, immerse nella corrente della vita che mi scivola addosso.

Mi chiedo cosa restituire, in cambio di quanto ricevo.

Impegno sul lavoro, qualche sorriso regalato, una carezza quando capita, ma soprattutto un profondo senso di gratitudine.

Ma non sono certo che basti."

Carlo Urbani

06 giugno 2006

Intervista a Tiziano Terzani

Visto che questo blog è letto anche da qualche viaggiatore ( ;) ) pubblico qui un intervista fatta a Tiziano Terzani nel 2002.

Vita: Cosa significa per lei viaggiare?

Tiziano Terzani: Significa calarsi il più possibile nella realtà che si incontra. Lasciarsi guidare dalla curiosità. E seguire un filo.
Quando viaggio mi lascio guidare dal caso, dagli incontri fortuiti e dall'imprevisto. Come mi è successo a novembre in Afghanistan, quando ho incontrato in un bazar di Peshawar un capo dei talebani. Sempre in Afghanistan mi sono fatto guidare da due studenti delle scuole coraniche. Mi hanno aiutato a vedere il mondo con i loro occhi, altrimenti avrei viaggiato utilizzando solo i miei occhi e i miei pregiudizi, andando solo dove le mie scelte mi portavano.

Vita: Cosa porta in un viaggio?

Terzani: Medicine, un computer, dei block notes e qualche libro. Prima di partire attingo sempre alla piccola biblioteca che mi sono costruito. Il viaggio vero è solitario. Alle volte però si ha bisogno di compagnia, e allora i migliori compagni per me sono i libri: stanno zitti quando non li vuoi sentire e parlano quando li vuoi ascoltare. Ti danno moltissimo senza chiedere nulla e ti aiutano a capire senza ingombrarti.

Vita: Qualche regola per entrare in contatto con la realtà e la cultura del Paese in cui si arriva...

Terzani: La prima è non andare mai negli alberghi per turisti. Nel mio caso, non dormo mai negli alberghi frequentati dai giornalisti, dove c'è un'orribile inseminazione reciproca di voci e di sciocchezze. A Islamabad vivevo in una pensioncina nella città universitaria. L'albergo di lusso per turisti fa parte della giostra ad aria condizionata da cui ti fanno vedere un Paese. Tutt'altra cosa è partire dalla casa da tè del bazar dei raccontastorie di Peshawar. C'è sporco per terra e si mangia il pane azzimo invece delle brioscine.

Vita: Come si veste?

Terzani: Cerco di cammuffarmi un po', non per fingere ma per partecipare, per immedesimarmi. Tra me e l'altro c'è un'enorme distanza, spesso incolmabile. Se camaleonticamente prendo un po' il colore dell'altro, per esempio vestendomi
come lui, questa distanza si accorcia. In questo modo sono stato l'unico occidentale non musulmano a partecipare in Pakistan all'annuale riunione di un milione e mezzo di musulmani vicino a Lahore. Se fossi andato in giacca e cravatta con la macchina fotografica non avrei certo vissuto quell'esperienza.

Vita: Che differenza c'è tra il turista e il viaggiatore?

Terzani: Il turismo consuma tutto. L'industria turistica è orribile non solo per fenomeni come la pedofilia e il mercato del sesso, ma perché ha creato una mentalità da prostituzione. Si vende tutto di un luogo e delle persone che lo abitano pur di fare soldi. Come è accaduto della mia città, Firenze, trasformata in un'enorme bottega. Il turista scende da un aereo con l'aria condizionata e viene prelevato da un autobus con l'aria condizionata. Negli alberghi trova la cucina internazionale che è uguale dappertutto e si lava con un sapone che è lo stesso a Roma e a Timbuktu. Da noi viene caricato su una barchetta al largo di Benares, fa quattro foto e torna dicendo di aver visto l'India.


Vita: E il viaggiatore?

Terzani: Per tornare viaggiatori bisognerebbe ritornare a essere come gli unici veri viaggiatori: i pellegrini. Solo così è possibile salvare il turismo e le sue destinazioni. In Cina, secoli e secoli fa il primo turista è stato uno che ha lasciato la sua casa per cercare in India le scritture sacre, i testi vedici, che poi ha tradotto dal sanscrito al cinese e sono ancora oggi conservati in due pagode nel sud del Paese. Il pellegrino è uno che ha rispetto, che venera il posto in cui va.

Vita:Un paio di consigli per tornare a essere viaggiatori...

Terzani:Bisogna darsi tempo. Chi pensa di fare tutto in tre giorni, visitando ogni ora qualcosa, ha finito di vivere il viaggio, non può mai lasciarsi andare. Si dovrebbe poi viaggiare alla ricerca di qualcosa. Ci può essere chi è mosso dal desiderio di conoscere un posto dove si coltiva la barbabietola in modo diverso. è già qualcosa, è una ragione per viaggiare. Bisogna prepararsi alla scoperta, leggere qualcosa di bello, ritrovare la poesia
del viaggio.

05 giugno 2006

Credere in se stessi...

01 giugno 2006

Se avessi saputo...

...avrei parlato di meno e ascoltato di piu'.
Avrei invitato amici per cena anche se la moquette era macchiata
ed il divano scolorito. Avrei mangiato il popcorn nel soggiorno "buono"
e mi sarei preoccupata di meno della polvere quando qualcuno
mi chiedeva di accendere il fuoco nel camino.

Avrei trascorso piu' tempo ad ascoltare mio nonno quando raccontava
della sua giovinezza. Non avrei mai insistito nell'avere i finestrini dell'auto
chiusi durante una bella giornata estiva perchè i miei capelli erano gia'stati
stilizzati e laccati.

Avrei bruciato la candela a forma di rosa prima che si sciogliesse
col tempo, naturalmente. Mi sarei seduta sul prato con i bambini
e non mi sarei preoccupata delle macchie d'erba.

Avrei pianto e riso di meno quando guardavo la televisione e avrei riso e pianto di più osservando la vita.

Sarei andata a letto quando ero malata invece di far finta che il mondo si sarebbe fermato se non ero li' per quel giorno. Non avrei comprato qualcosa solo perche' era pratico, non mostrava macchie o era garantito a vita.

Invece di sperare che i nove mesi di gravidanza finissero presto, ne avrei ricordato con dolcezza ogni momento, rendendomi conto che la meraviglia che cresceva dentro di me e' l'unica occasione nella vita di aiutare Dio in un
miracolo.

Avrei chiamato più˘ spesso gli amici, prima di accorgermi che li avevo già persi...

Quando i miei bambini mi baciavano con impeto, non avrei risposto "Piu'tardi adesso lavatevi le mani per cena".

Ci sarebbero stati piu' "Ti amo" e "scusa", ma soprattutto se mi avessero dato un'altra occasione di vivere, ne avrei vissuto in pieno ogni momento...