28 gennaio 2008

Siamo al quinto giorno...

...senza caffè.
Ho trovato duro i primi 3 o 4. Oggi non ho più attacchi di voglie caffeinomani. Ho avuto anche 2 giorni di mal di testa come da copione ma ora sta finendo l'astinenza.
Ho girovagato in rete per capire se il caffè faccia male davvero o no. Come per tutte le cose, si trova tutto e il contrario di tutto. Ho trovato 10 buoni motivi per bere caffè e anche perché è assolutamente consigliato non berne nemmeno uno al giorno.
Ho deciso di non dar retta a nessuno in particolare ma di provare comunque a smettere (ne prendevo fino a 5 al giorno...).
I motivi "miei" sono già più che validi:
- era una dipendenza. E le dipendenze non mi sono mai piaciute;
- 5 cucchiaini di zucchero in meno al giorno;
- meno soste nei bar con conseguente risparmio;
- meno tachicardia.

Ora dovrò trovarmi qualcosa da fare nelle pause caffè in ufficio!

27 gennaio 2008

mai più...

MAI PIU'... lo si sente ripetere di continuo, oggi, la giornata della memoria.
MAI PIU' che cosa?! Mentre noi ci ripetiamo "mai più", i lager hanno continuato ad esistere anche dopo il '45 e continuano tuttora! Ma guardiamo cos'è capitato al di là dell'Adriatico! Mai più... come se da allora la gente non avesse continuato a morire di fame e stenti dietro sbarre costruite su folli ideali. Come se le fosse comuni fossero state chiuse con l'arrivo degli Alleati. Il giorno della memoria dovrebbe essere un giorno in più usato per denunciare le guerre e i campi di concentramento che OGGI sono funzionanti in questo schifo di mondo, non solamente per ripetere un MAI PIU' così falso e vuoto.

25 gennaio 2008

paese che affonda...

che paese è un paese che dipende dall'udeur? un paese in cui una persona come mastella può far la differenza?? Io mi vergogno, mi vergogno, mi vergogno. E alla sola idea che ora ritorni Berlusconi mi si crea un vortice nello stomaco.

p.s GRAZIE alla mia meravigliosa cuginetta che ieri sera ci ha regato un'ora davvero emozionante cantando con il coro delle scuole per il giorno della memoria il tutto accompagnato dagli Architorti.
Meno male che qualcuno in famiglia con la bella voce ce l'ho anche io :)

update: lameduck ha espresso da Dio il mio pensiero..

23 gennaio 2008

Cari i miei pensionati...

... per favore!
Io capisco che al mattino non dormite a lungo e vi alzate presto. Ma mettete già sù il sugo. Preparate il tavolo. E andate ad intasare gli uffici pubblici un po' più sul tardi.
Che è due volte che prendo un'ora di permesso per CONSEGNARE un foglio al CUP dell'Asl e per due volte devo scappare senza poterlo consegnare.
Che stamattina son pure andata lì presto presto, prima dell'apertura... C'erano già almeno 50 persone davanti a me!! E il 90% over 65!
Subito son stata fortunata. Dal numero 13 ho "rimediato" un numero 4... e alla fine ho regalato il mio prezioso numero 4 alla signora a cui avevo già regalato il mio numero 13. Che lei aveva il 21 in origine!
Bisognerebbe fare le code riservate: pensionati/lavoratori in permesso.
E magari uno sportello in più.
E magari un sito con un form da compilare.
E magari..
e magari...
e magari emigrare, come da post prima.

No comment...

http://www.travelblog.it/post/4698/litalia-del-turismo-virtuale-chiude-i-battenti




Non c'è soluzione. bisogna emigrare.


18 gennaio 2008

Odio Telecom e TRENITALIA

Perchè io devo pagare il biglietto per prendere il treno?
Perchè io devo pagare il biglietto SEMPRE e invece una volta su due il sig. Trenitalia può permettersi di:
- far partire il treno con 25 minuti di ritardo che diventano 40.
- far partire il treno in orario e fargli perdere 20 minuti lungo il tragitto.
- farmi viaggiare su un treno senza riscaldamento.
- farmi viaggiare su un treno con il vetro della porta che da nel divisorio rotto (e vi lascio immaginare il freddo, il rumore, la puzza che arrivava dal bagno..) senza possibilità di cambiare posto in quanto il treno è strapieno;
- farmi viaggiare su un treno sporco, con sedili rotti, posaceneri mancanti e cicles ovunque.
- farmi viaggiare su un treno che si rompe e ti lascia a 3 stazioni prima della tua.
- farmi viaggiare su un treno con sedili così appiccicati che, tra giacche e zaini, devi fare tetris con persone basse/persone alte per incastrare le ginocchia. Due alti uno davanti all'altro mica ci stanno eh.

Ok, i vandali fanno la loro parte. Ma i vandali, in Germania, non li hanno? Cosa sbagliamo? Ho paura di sapere già la risposta... siamo italiani.

Poi penso che il signor Trenitalia ci prenda un po' per bambini scemi. Che senso hanno, signor Trenitalia, i biglietti che intimano di avere il biglietto perchè "gli addetti stanno effettuando controlli STRAORDINARI sulle carrozze"?
C'è bisogno di spaventarci, come i bambini? Chi vuole non pagare il biglietto dubito che venga convinto a farla da questa sciocca intimidazione.
Io il biglietto ce l'ho sempre ma non me l'hanno ancora mai controllato, altro che controlli straordinari.

A me piace molto viaggiare in treno. Leggo cose che altrimenti resterebbero ammucchiate su uno scaffale, a volte ancora con il cellophane... leggo i miei RSS.,... scrivo post per il mio blog... ma il più delle volte mi innervosisco.

Se compro il biglietto stipulo un contratto per un servizio no?
E perchè chi non rispetta questo patto deve restare impunito?

Uff... vi ho già parlato del telelavoro??!!!! :D

A seguire Telecom...

16 gennaio 2008

Riferito al post prima...

Un lavoro a tempo indeterminato è ormai un sogno per molti.
Anche qui nel nord-ovest che ancora non se la passa così male in quanto a disoccupazione.
E' assurdo lasciare un lavoro "sicuro" (ma non era morto??) , al calduccio, 14 mensilità, mutua, ferie, maternità per fare qualcosa in autonomia, sulle proprio gambe (e un po' sulle gambe di qualcun'altro ;) )?
E' sbagliato andare incontro a quello che non si conosce, provando a capire meglio le proprie capacità, superare i propri limiti, lavorando per se stessi, provando a realizzare un piccolo sogno?
Cosa dite?
Aiuto!

Vi regalo una foto di ieri :)

Rischio?

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.

Pablo Neruda

13 gennaio 2008

Via della povertà

Ebbene NO, io non lo sapevo che Via della Povertà fosse Desolation Row di Bob Dylan.

Ed è stata la mia scoperta mattutina e ne vado fiera :)

03 gennaio 2008

Abdullah e la democrazia

"Diranno che si trattava di feroci talebani, e che la grande operazione iniziata tre giorni fa a Musa Qala in Afghanistan era inevitabile. Diranno quanti nemici hanno ucciso e (forse) quanti civili sono rimasti coinvolti "per errore". Oppure non diranno niente, tanto non ci sono testimoni, la'. Degli abitanti di Musa Qala, qualcuno ha raccattato le proprie cose ed e' scappato sulle montagne. Qualcun altro e' sceso qui in citta'. I piu', non avendo dove andare o di che sopravvivere, non si sono mossi. Abdullah, sette anni, e' uno di loro. E' arrivato oggi con suo padre nell'ospedale di Emergency a Lashkar-gah. Passeggiava con il fratellino quando e' piovuta una bomba dal cielo. Le schegge hanno maciullato le gambe del fratello: amputate entrambe. Anche Abdullah ha perso una gamba. E chi lo spiega, a lui e alla gente del suo villaggio, che e' per il loro bene? Che vengono massacrati in nome della pace e della democrazia?

Dalla newsletter di Emergency del 14 dicembre u.s.


Giusto così, ... perchè a marce finite e bandiere della pace ritirate, non ci dimentichiamo che la guerra non è finita.

01 gennaio 2008

Consigli per un futuro di pace...



Ma mi sono sembrati i peggiori auguri di Capodanno mai sentiti.
Milioni di persone al mondo, per lo più giovani, che si sentono dire di essere una minaccia per la pace.
Pace, in senso stretto, significa assenza di guerra. E per guerra io intendo tutte quelle in corso nel mondo. Soprattutto su alcune mi sembra che il papa si pronunci un po' troppo poco e, quando lo fa, con luoghi comuni e vecchie frasi retoriche. Vorrei chiedere ai civili bombardati da qualche parte nel mondo se per loro è un problema che molte coppie hanno deciso di non non sposarsi, o comunque di non sposarsi in chiesa. Chissà se ritengono i conviventi responsabili delle loro disgrazie.
Pace in senso lato invece è molto di più di assenza di guerra... è uno stato dell'animo soggettivo e della società che mi sembra rispecchiare molto poco lo spirito delle parole di questo papa.
Per finire, non dimentichiamoci che moltissime popolazioni del mondo non hanno lo stesso "nostro" concetto di famiglia (padre,madre, figli, nella stessa casa). Mi sembra brutto escludere pure loro...
Tant'è, ormai ci siamo abituati.
BUON ANNO NUOVO, a tutti, compresi i conviventi :))