...se non per prepararne loro una più certa e più grande".
Chi ha detto questa cosa aveva qualche certezza oppure l'ha campata lì così, per dare sollievo a una persona cara che stava soffrendo??
In giornate come queste dubito di tutto.
Tutto quello che capita ha un perchè, una ragione superiore. Davvero? Allora Colui che amministra questa ragione superiore è forse un pazzo? O non c'è nessuna ragione superiore, si tratta solamente di puro caso, solo avvenimenti fini a se stessi. Punto.
L'unico motivo che posso trovare è che in momenti come questi le nostre preoccupazioni "medie" quotidiane ci appaiono talmente piccole e infime che vengono ridimensionate.
Se siamo in salute, e se lo sono i nostri cari più prossimi, dovremmo alzarci ogni mattina col sorriso sulle labbra, buttarci addosso il primo vestito che ci capita, uscire di casa anche coi capelli sporchi, i jeans rotti o la macchina scassata e goderci la vita.
E poi ci preoccuperemo delle cose veramente gravi se e quando ci capiteranno.
Vivo, viviamo male, ed è triste che per rendercene conto e fare qualcosa dobbiamo entrare in contatto con la sofferenza altrui.
Ci sono giorni che passano senza lasciare segno... e poi altri come questo in cui ci scava dentro. Che siano questi i giorni in cui si cresce?
06 settembre 2007
"Dio non turba mai la gioia dei suoi figli...
The importance of being supermacvale alle 11:17
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10 commenti:
Eh sì... non ci si accorge che si sta bene finché non si sta male (ahimé). La salute è veramente il bene più prezioso che abbiamo.
che viviamo male é da un pò che l'ho scoperto...o si ha tanta forza per andare a vivere meglio o é il caso di non pensarci per non incartarsi...
Se non ci pensi però perdi la consapevolezza di esistere... che penso sia uno dei mali peggiori... :(
hai ragione da vendere...infatti io preferisco incartarmi e soffrire...ma agli altri non mi sento di consigliarlo...é un lavoraccio
Già, prende un sacco di energia.
Ma forse alla fine a qualcosa serve.
Buona giornata kaba :-)
Hai ragione Vale, viviamo male perchè nella nostra società consumistica siamo indotti a pensare troppo ai beni materiali, riusciamo ad essere infelici quando non otteniamo ciò che vogliamo, quando non abbiamo il denaro per la casa dei nostri sogni o il pc nuovo.
Dimentichiamo che la felicità dobbiamo trovarla in noi stessi e che si può vivere meglio solo con un intimo contatto con il nostro io. Forse il nostro corpo è solo un mezzo , magari la malattia è un passaggio che si deve affrontare.
Non lo so Vale, io sono colpita come te dal fatto che ci siano persone che mettono a rischio la propria vita per dare la possibilità a un altro essere di viverne una.
Sono gesti grandi, incomprensibili se non li vivi... Mi auguro che sia vero che ad ogni persona è concesso solo il fardello che può sopportare e nulla di più.
Resta il fatto che non riesco ad accettare di come il destino di accanisca ingiustamente contro alcuni.... i più speciali...
Chi ha creato questo mondo, con noi dentro, ci ha dato anche le istruzioni per farlo funzionare, bene e per sempre. Ma a noi queste istruzioni non sono piaciute e abbiamo deciso che sarebbe stato meglio se avessimo fatto a modo nostro. Così è stato e continua ad essere, il giocattolo si è rotto e il mondo attuale è un vero schifo. E siamo così disonesti che diamo pure la colpa al Costruttore.
"Chi è causa del suo mal pianga se stesso" disse qualcuno... in fin dei conti aveva ragione...
spesso, ultimamente mi trovo a pensare a queste cose.. a quanto possiamo ingigantire un problema apparentemente comune e privo di primaria importanza... e spesso mi trovo a concludere con il pensiero che siamo assuefatti dalla sofferenza.. abbiamo bisogno di avere delle preoccupazioni, per campare.. e non pensiamo più ai nostri piccoli problemi delle balle solo quando qualcosa di più grande e di più grave ci riempie la mente.. capisci che intendo?
e poi siamo sinceri.. non c'è bisogno solo di grandi azioni eroiche nel mondo.. basterebbero piccole azioni nella nostra vita..
come nella teoria del sassolino e dell'acqua.. appena cade il cerchio è piccolo... ma poi allargandosi cresce sempre di più... iniziamo allora dal piccolo.. iniziamo dalla fila alla posta, perdio!
Si capisco. Come quasi se l'essere felici e sereni fosse una colpa o una condizione mentale alla quale non siamo abituati... allora ci cerchiamo tanti piccoli problemucci per risultare un po' angustiati anche noi, per poter sospirare alla domanda COME VA?
Sorridiamo quando possiamo :)
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